L’acqua di San Giovanni protegge dai malefici, preserva dalle malattie e porta fortuna…

Ogni anno il 24 giugno si festeggia il patrono della città, San Giovanni Battista, il Santo asceta vestito di pelli che battezzò Gesù. Questa festa introduce una nuova stagione, la stagione della “rinascita”, che segue il solstizio d’estate, quando il sole è allo zenit nel punto più alto del cielo e la natura è al suo massimo vigore, potente, rigogliosa e splendida. Sono tante le leggende che parlano di questa notte, da sempre considerata magica. Una di queste narra che il Sole, rappresentato dal fuoco, si sposi con la Luna, rappresentata dall’acqua, dando luogo al rito dei fuochi e della rugiada.

Il rito antico della festa, che riguarda la rugiada, comincia proprio con la preparazione “dell’Acqua di San Giovanni”. La ricerca dei fiori, delle foglie e delle essenze aromatiche, è un viaggio avventuroso nella natura, che anticipa la festa che si celebrerà. La raccolta non potrà essere ne superficiale, ne frettolosa, ma attenta e rispettosa; essenziale alla combinazione del magico miscuglio.
Muniti di un semplice canestro di vinco, dopo aver scelto con cura i luoghi deputati alla raccolta, si procederà ad un’autentica caccia al tesoro. Una ricerca sapiente di almeno ventiquattro qualità di essenze.

Si inizierà raccogliendo le foglie di quattro potenti essenze arboree: la vigorosa Quercia, il magico Noce, la divina Vite e il vittorioso Alloro.
Si proseguirà successivamente con le essenze aromatiche: l’afrodisiaca Santoreggia, l’Elicriso, il rigenerante Rosmarino, la rinfrescante Menta, l’erba di San Pietro o erba Luigia anche detta “invidia” (adoperata per togliere il malocchio), il finocchio selvatico (per affinare l’occhio contro gli inganni), la sacra Salvia ed il Timo (simbolo di coraggio e tonico per l’umore).
Per concludere si raccoglieranno le profumatissime essenze fiorite: primo tra tutti l’Iperico o “fiore di San Giovanni”, i petali e boccioli di Rosa Canina, la dolce Camomilla, l’esaltante Garofanetto selvatico, la Malva (che tutti i mali porta via), i capolini della Bella Perennis, la profumata Ginestra, i fiori e le foglie di Scotano, i rossi petali di Papavero, le spighe di Lavanda, l’Avena (simbolo di abbondanza), l’azzurro e raro Fiordaliso, il ricamato Sanbuco , il Caprifoglio e il rilassante Tiglio.

Completata la fortunata raccolta, nel momento in cui il sole tramonta, si avrà cura di immergere questo tesoro variopinto, dal profumo inebriante, in un bacile – un tempo di rame – ricolmo di acqua di sorgente. Per una notte intera il composto rimarrà esposto alla dolce luce della luna, così che la rugiada mattutina completi la magica alchimia.

La mattina del giorno di festa, la profumata “acqua di San Giovanni” sarà pronta, per lavare il viso ed il corpo, lasciando la pelle fresca e vellutata; con un profumo indimenticabile di rugiada. Secondo la trazione popolare questo antico rito propiziatorio, che si tramanda da secoli, ha il potere di proteggere dai malefici, preservare dalle malattie e portare tanta fortuna.

Margherita Totori

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